Interviste a Steven Wilson

Intervista a Milano – 23/05/2005

Intervista a Milano 2005
23/05/2005
Intervista a cura di Stefania Renzetti

In occasione della data di Milano dei Porcupine Tree abbiamo letteralmente rubato qualche minuto alla mente del gruppo, Steven Wilson. Una brevissima chiacchierata per farci spiegare qualche retroscena del nuovo album e la controversa direzione musicale intrapresa!

Stefania: Deadwing è ispirato ad una sceneggiatura scritta da te, cosa puoi dirci a riguardo?

Steven Wilson: Uno dei miei migliori amici a Londra è un regista, ma di fatto non ha mai prodotto un lungometraggio e parlando, un giorno gli ho chiesto come mai. La sua risposta è stata che non ha mai trovato una sceneggiatura soddisfacente, che lo ispirasse a realizzare un film. Quindi visto che entrambi siamo appassionati di cinema, gli ho proposto di scriverne una insieme. È stato molto semplice e naturale, ci siamo rivisti un po’ dei nostri film preferiti, tipo The Wicker Man, alcuni film di Lynch, Coppola, Kubrick, Tarkovsky. Insomma tutti quelli lontani dagli schemi hollywoodiani. E abbiamo cercato di ispirarci ad essi provando allo stesso tempo a creare un qualcosa di fresco e nuovo. Personalmente lo descrivo come una sorta di ghost story surreale o esistenziale, per il momento non voglio rivelare troppi particolari. Ci abbiamo lavorato su due anni, riscrivendo e modificando parecchie parti e il momento in cui mi sono messo a comporre l’album dei Porcupine Tree ho pensato di combinare le due cose, usando la sceneggiatura come ispirazione per i pezzi. Naturalmente ci piacerebbe in futuro realizzare il film, ma come puoi ben immaginare è molto difficile ottenere i fondi. Comunque voglio essere ottimista e l’ho messo lì come obiettivo: prima di morire voglio riuscire a fare il mio film!

Stefania: E la colonna sonora sembra essere pronta!

Steven Wilson: Più o meno, nel senso che intendo riscriverla in versione strumentale, creare suoni e ambientazioni più elaborate, non voglio della vera musica rock. Ma sicuramente Deadwing è parte del concept, un altro modo di interpretare il film, come un’appendice. Nel mini sito dedicato al disco ho pubblicato alcuni stralci della sceneggiatura, per cui volendo ci si può fare un’idea della trama e ambientazione.

Stefania: Questa esplorazione di un nuovo territorio creativo porterà un valore aggiunto alla musica e alle esibizioni dei Porcupine Tree?

Steven Wilson: Credo proprio di sì, spesso i fan ci hanno detto che la nostra musica si presterebbe a fare da colonna sonora di un film e personalmente ho sempre inteso i nostri album come dei veri e propri viaggi sonori, dove la narrazione è data dalla stessa musica e brano dopo brano si è come trasportati da una scena all’altra di un film. Basare un intero album su una sceneggiatura è stato il passo logico nell’ambito del nostro processo creativo.

Stefania: Sono giustificate le preoccupazioni dei fan in merito alla svolta “hard rock” dei Porcupine Tree?

Steven Wilson: È una domanda alla quale mi è difficile rispondere per due motivi. Innanzitutto non so che direzione prenderà la band e questo è parte del divertimento! Non penso che farò musica più pesante di questa, anche se non lo voglio escludere a priori. La seconda ragione per la quale non so bene come rispondere è che per me è molto importante non conoscere le aspettative dei fan. Penso che in Italia si sia creata una situazione molto particolare, in quanto è stato uno dei primi Paesi a supportare i Porcupine Tree e lo ha fatto proprio nel periodo in cui eravamo più progressive. E so bene che da voi c’è una grossa tradizione per quel che riguarda questo genere musicale, avete dato vita a moltissime band; quindi capisco che in virtù di questo il trend sia quello di volerci sempre annoverare nell’ambito del genere prog. Tutto ciò è in netta controtendenza rispetto al resto d’Europa, dove improvvisamente le vendite si sono impennate grazie a questa svolta rock; anche chi ascolta metal si è interessato alla band! Quindi ripeto, capisco benissimo lo shock che questo album ha provocato nella maggior parte dei fan italiani, ma posso dir loro di stare tranquilli perché non penso faremo un disco più duro di questo, ma allo stesso tempo li invito a non dare nulla per scontato e aspettarsi delle sorprese. Non torneremo indietro e non faremo più ciò che abbiamo fatto in passato perché questo non è nello spirito della band. Non ho alcun desiderio di ripetermi artisticamente, quindi se non diventeremo più duri, sicuramente cambieremo e non faremo mai più nulla nello stile di Sky Moves Sideways, tanto per capirci!

Stefania: Deadwing esce in svariate versioni. Puoi spiegarci il motivo e darci una sorta di guida all’acquisto?

Steven Wilson: L’album esce come CD normale, doppio vinile, e CD con audio dolby surround 5.1. Ma la musica contenuta è la stessa quindi non è affatto necessario comprarle tutte e tre! È una mera questione di preferenze, magari qualcuno ha l’impianto dolby surround in casa e potrà godersi il suono remixato in modo appropriato, io personalmente adoro il vinile e sono molto contento quando le band lo fanno uscire. L’unica versione che può avere un significato dal punto di vista collezionistico è quella disponibile sul nostro sito in quanto ha un artwork speciale ed è racchiusa in un libretto di 72 pagine con copertina rigida. In più combina il suono stereo con il remix in dolby surround. Ok, non ha le bonus track presenti sul 5.1, ma il motivo è che questa release particolare è stata concepita per accompagnare il booklet e il remix surround è stato aggiunto a mo’ di bonus, giusto per presentare il concetto agli ascoltatori finora abituati al normale suono stereo. Guarda non posso giustificarmi per questo, so che può sembrare una mera mossa commerciale, infatti ci sto anche rimettendo in termini di immagine, ma ti garantisco che è una cosa che amo personalmente. Sono un collezionista e sono felicissimo quando uno dei miei gruppi preferiti fa uscire svariate versioni di una release! Se fosse stato possibile, la versione con il libretto da 72 pagine sarebbe stata quelle ufficiale disponibile ovunque, ma non esiste per la casa discografica fare un prodotto dal costo unitario così elevato, l’unico modo per farglielo fare è renderlo limitato. E sinceramente ho preferito così, potete scegliere la versione che preferite, non mi aspetto certo che le compriate tutte!