STEVEN WILSON – TEATRO PONCHIELLI, CREMONA (21/09/2015); AUDITORIUM DELLA CONCILIAZIONE, ROMA (22/09/2015)

21/09/2015 – Teatro Ponchielli, Cremona
22/09/2015 – Auditorium Conciliazione, Roma

Ci aveva lasciato con uno spirito rinnovato, dagli ultimi shows in Italia a Marzo, in due splendidi teatri: il Dal Verme di Milano ed il Sistina di Roma. Oggi, a pochi mesi di distanza, il signor Steven Wilson è tornato nel nostro paese con altre novità audio-visive e di line-up.
Steven Wilson Setlist Teatro Ponchielli, Cremona, Italy 2015, Hand. Cannot. Erase.
steven wilson live 2015

Ci aveva lasciato con uno spirito rinnovato, dagli ultimi shows in Italia a Marzo, in due splendidi teatri: il Dal Verme di Milano ed il Sistina di Roma. Oggi, a pochi mesi di distanza, il signor Steven Wilson è tornato nel nostro paese con altre novità audio-visive e di line-up.

Siamo nella seconda fase del tour che promuove l’ultimo album Hand.Cannot.Erase. Già, perché da qualche anno a questa parte Steven ha deciso che come minimo ci vogliono due cicli di live in un anno per ogni album. Questa volta le città ed i teatri interessati sono il Ponchielli di Cremona e l’Auditrorium della Conciliazione a Roma. Persiste dunque l’idea di continuare a suonare nei teatri dove certamente la musica di Steven Wilson e la sua band può trovare maggiore sfogo ed essere sempre più apprezzata. David Kilminster scherzando ci ha detto: “Quando sono entrato in teatro credevo dovessimo suonare della musica lirica” ed ha intonato qualcosa da mezzo soprano, davvero molto divertito.

Quest’anno per la prima volta lo staff del Fanclub di Steven e dei PT ha organizzato una piacevole e colorata sorpresa, per la location di Cremona: un esperimento visivo, abbiamo infatti distribuito gratuitamente dei braccialetti luminosi “starlight” colorati, tutti rigorosamente rossi, così da creare un effetto scenografico nei momenti di buio del concerto. Tale accessorio, oltre ad essere gratuito, non era fastidioso e soprattutto era autorizzato da Steven in persona, sicuramente curioso di vedere l’effetto di questa novità. Esperimento riuscito a metà per via dei tempi ristretti che separavano l’arrivo del pubblico e l’inizio del concerto, tuttavia so che dall’alto delle balconate è stato molto carino e apprezzato anche dagli addetti ai lavori, che ci hanno invitato a distribuirne di più la prossima volta.

Tornando alla musica, un’altra novità nella line-up: rispetto infatti alla formazione classica qui abbiamo avuto David Kilminster alla chitarra (che accompagnava in tour un certo Roger Waters), al posto di Guthrie Govan, e Craig Blundell alla batteria al posto di Marco Minneman, mentre insostituibili Adam Holzman sempre alle tastiere e Nick Baggs al basso. L’altra novità sta nella set-list, con l’introduzione di un brano, ‘Book of Regrets’, che faceva parte del materiale inciso per Hand.Cannot.Erase. ma non incluso nell’album, per via del fatto che non rifletteva il concept dell’album stesso; piccola anticipazione, questo brano, assieme ad altri brani dello stesso periodo, verranno raccolti e pubblicati in un EP di prossima uscita. Altra novità nella scaletta dei brani è stata l’introduzione massiccia, questa volta, di pezzi dei Porcupine Tree, per la gioia di noi fans che con questa band siamo cresciuti.

I due spettacoli sono di fatto simili, con qualche minima differenza in termini di scaletta. Entrambi iniziano con ‘First Regret’, ‘3 Years Older’, ‘Hand.Cannot.Erase.’, ‘Routine’. Con quest’ultimo epico brano si tocca uno dei momenti più intensi e commoventi di tutto lo spettacolo. lI triste video che l’ accompagna, la musica, il pathos e l’atmosfera che circondano il pubblico non possono lasciare indifferenti. Segue ‘Index’, brano che compie quattro anni e mai ha perso il suo carisma, ma anzi nella nuova versione dal vivo con l’intro scandito dallo schioccare delle dita è ancora più affascinante, cupo e misterioso. Lo show continua con ‘Home Invasion’, ‘Regret #9’ e ‘Don’t Hate Me’, seguita a Cremona da ‘Open Car’ e a Roma da ‘Lazarus’. Si tratta in ogni caso di accoppiate di canzoni dei Porcupine Tree, che evocano dolci ricordi ed emozioni riservate solo a chi di noi li ascoltava già dalla fine degli anni ’90.

A questo punto dello spettacolo viene presentata la nuova canzone ‘My Book of Regrets’ che, complicata e lunga nelle sua esecuzione, si conferma un altro brano straordinario ed ideale per arricchire uno spettacolo come questo. A Cremona viene quindi ora eseguita ‘Lazarus’ a cui seguono, in chiusura di set così come anche a Roma, ‘Ancestral’, ‘Happy Returns’ e ‘Ascendant Here On…’

Le coppie di encore presentate sono quindi l’unico momento in cui i due concerti effettivamente si distinguono. A Cremona, infatti, lo strumentale ‘Temporal’ – dal progetto Bass Communion – introduce ‘Sectarian’ da Grace for Drowning e ‘Sleep Together’ dei PT da Fear of a Blank Planet. Dopo una breve pausa lo spettacolo si conclude con altre due canzoni dei Porcupine Tree: la più datata ‘Dark Matter’ da Signify, forte del suo fascino misterioso ed introverso, e ‘Sound of Muzak’ da In Absentia, nella quale Steven pretende la partecipazione vocale del pubblico, venendo abbastanza accontentato. A Roma vengono invece eseguite, in quest’ordine, ‘Dark Matter’ e ‘Sleep Together’ nel primo encore, ‘Sound of Muzak’, ‘Open Car’ e ‘The Raven that Refused to Sing’.

Entrambi i teatri erano sold-out e i due nuovi membri si sono dimostrati degni sostituti dei loro colleghi, per quanto siano certamente mancati quell’affiatamento e quella sinergia che si erano instaurati con la formazione precedente, dovuta soprattutto al fatto di aver suonato per meno tempo insieme tra loro. Da notare Nick Beggs e Adam Holzman strepitosi: a giorni di distanza dai concerti, ho ancora i suoni del basso e delle tastiere che mi ronzano per la testa.

Chissà cosa ci aspetterà in futuro, dal momento che nel frattempo sono già state annunciate altre due date in Italia, il 26 Aprile a Trieste al Teatro Rossetti e il 27 Aprile a Firenze al Teatro Obihall.

L’appuntamento è quindi per il prossimo anno, ci si vede agli shows!

Recensione di Evaristo Salvi