Interviste a Steven Wilson

Intervista a Milano – 23/01/2013

Intervista Steven Wilson Milano 2013
23 Gennaio 2013
Realizzata da Evaristo Salvi e Domizia Parri a Milano il 23 Gennaio 2013.

English version Below

Trascrizione dell’intervista tenuta esclusivamente per Coma Divine da Steven Wilson a Milano il 23 gennaio 2013.

Coma Divine: Da dove vengono le storie di fantasmi dei testi di “The Raven That Refused To Sing“? Il corvo ha qualche significato speciale?

Steven Wilson: La canzone “The Raven That Refused To Sing” è basata su una storia breve, alcune delle canzoni sono effettivamente scritte come racconti e appariranno nell’edizione speciale dell’album. Questa storia è quella di un vecchio che quando era un bambino aveva una sorella, che morì quando era molto giovane. Quest’uomo non è mai stato in grado di riaversi dalla perdita di sua sorella e non ha mai avuto un altro rapporto con un altro essere umano. Ora è vicino alla fine della sua vita: un uomo molto triste e vecchio e solo. Un corvo inizia a visitare il suo giardino, e per lui il corvo diventa come un simbolo o una manifestazione di sua sorella morta. Quando era molto giovane e aveva paura, sua sorella cantava per lui, per calmarlo, e nella sua ignoranza, ora lui crede che il corvo possa cantare. Nella sua mente, egli ritiene che se riesce a farlo cantare, ciò sarebbe per lui la prova che si tratta di sua sorella ritornata da lui, alla fine della sua vita. C’è un finale per questa storia che non voglio ancora rivelare.

Coma Divine: Hai preso quelle storie da libri, o film o.. ?

Steven Wilson: Questa canzone in particolare, “The Raven”, era basata su un’idea di Hajo Mueller, l’artista che ha illustrato l’edizione speciale. Non so dove ho preso le altre idee. Naturalmente, nulla viene dal nulla, si è sempre influenzati da un’idea di un libro o di un film, ma a volte non ricordo da dove ho preso queste idee. Esattamente come per la musica. Ci sono tre racconti nel libro dell’edizione speciale. Uno si basa su “Luminol”, uno è basato sulla title-track e l’altro si chiama “The Birthday Party”, che è una canzone che non è finita sull’album, ma la storia c’è ancora. Sono tutti classiche storie soprannaturali di fantasmi.

Coma Divine: Tu e il fotografo Naki Koyoumtzsis avete scattato le foto promozionali in una sorta di maniero in Oxfordshire, il luogo è legato all’idea dell’album?

Steven Wilson: Volevamo fare la sessione fotografica non necessariamente in una casa infestata, ma in un posto dove ci fosse comunque un senso della storia, il senso del passato, questo tipo di sensazione classica.

Coma Divine: Questa volta i musicisti che hanno lavorato per l’album erano gli stessi con cui sei stato in tour, per cui deve essere stato facile per te registrare con loro?

Steven Wilson: Sì. Non solo per questo, ma anche perché ho scritto la musica.. non durante il tour, perché non ci riesco, ma l’ho scritta conoscendo i musicisti che l’avrebbero suonata, il che è un processo molto diverso da quello che ho usato in precedenza , sui miei altri album, per i quali ho scritto la musica e poi dopo ho pensato, ok, chi chiamo per suonarla? Questa volta conoscevo la band e sapevo che hanno una sorta di alchimia, sapevo che cosa sono capaci di fare e così ho scritto con la loro personalità musicale in mente. Questo ha reso tutto più.. non direi facile, perché non è mai facile per me scrivere musica, ma l’ha reso più semplice nella mia mente. Conoscevo la loro personalità e questo l’ha reso un processo agevole.

Coma Divine: Perché dici che non è mai facile per te scrivere musica?

Steven Wilson: Trovo davvero difficile scrivere. Trovo che la registrazione è molto divertente, mentre la scrittura è molto.. dolorosa. Guardi una pagina vuota, ed è.. davvero difficile creare qualcosa dal nulla. Io non credo che sia facile per nessuno.

Coma Divine: Ma se sei ispirato da qualche grande idea, questo non ti rende più facile lo scrivere?

Steven Wilson: Le grandi idee sono difficili da trovare, però. Penso che quello che da cui di solito parto, sia il rubare da qualcos’altro. Quindi, in questi casi quello che mi ha fatto iniziare a scrivere è stata l’idea delle storie di fantasmi, il leggere storie di fantasmi.. bisogna essere ispirati e prendere qualcosa da qualcosa che già esiste: ok, ho intenzione di rubare questa idea, ma ho intenzione di farla mia. Non c’è eccezione. Ma tuttavia, non è facile!
La scrittura è sempre la cosa più difficile per me. So che la gente pensa che io componga tutto il tempo, ma non è vero. Voglio dire, questo album è probabilmente l’unica cosa che ho scritto in circa un anno, l’ultima era stata Storm Corrosion. E’ stato più facile allora perché eravamo insieme io e Mikael Akerfeldt, scrivevamo insieme. L’ultima volta che ho scritto da solo è stato per Grace For Drowning, che era due anni prima. Quindi non scrivo spesso, e quando lo faccio è sempre un parto difficile. Una volta che ho due o tre canzoni, allora riesco a procedere, ma scrivere il primo brano è sempre difficile, e non so da dove mi viene.

Coma Divine: L’album sembra influenzato da diversi generi musicali, molto ben amalgamati. Questo “miscuglio” è venuto naturale, per te e la band?

Steven Wilson: Penso che sia qualcosa che viene molto naturale, perché in primo luogo, il gruppo è composto da musicisti provenienti da esperienze molto diverse. Abbiamo Adam Holtzman e Theo Travis che sono musicisti jazz, abbiamo Nick Beggs da un background pop, Marco e Guthrie che sono musicisti rock, e, naturalmente, anch’io sono un musicista rock. In secondo luogo, non è una cosa a cui penso. Penso che quando ti piacciono molti tipi di musica come a me (progressive, jazz, musica elettronica, drone, musica rumorosa, metal..) essi sono tutti dentro di me, in modo che tendono tutti a venire fuori quando scrivo, in modo molto naturale, intuitivo. Non è che mi siedo e dico, okay, nell’album avremo il 20% jazz, prog per il 30%, e così via. Si tratta solo della mia personalità musicale. Questi ragazzi hanno la loro personalità musicale a loro volta, in modo da aggiungere qualcosa di loro al suono, e il risultato è quello che si sente, e non è qualcosa di cui abbiamo parlato o intellettualizzato. Conosco le loro personalità musicali e la mia, quindi avevo un’idea abbastanza precisa di come sarebbe venuto fuori l’album.

Coma Divine: Cosa puoi dirci di Alan Parsons e del suo contributo? Ha anche suonato la chitarra haw haw per l’album..

Steven Wilson: Dovrete scoprire da soli cos’è la chitarra haw-haw (è un effetto in stile Pink Floyd, noto anche come “il suono dei gabbiani”, n.d.r.). Volevo che il disco.. ok, devo andare ancora più indietro. Per me e per un sacco di gente, l’epoca d’oro della musica rock sono gli anni Settanta. Non è solo la musica o l’ispirazione, è qualcosa nel suono di quegli album. Una specie di qualità organica nel modo in cui suonavano gli album negli anni Settanta, che ho sempre amato e ho sempre cercato di tornare a quel tipo di approccio pre-digitale, pre-computer nella realizzazione di dischi. Naturalmente lavorando sui cataloghi di King Crimson e Jethro Tull, ciò mi ha portato più vicino alla comprensione di come si facevano allora gli album. Quindi, per questo album ho voluto lavorare con qualcuno che sapeva come fare e che in realtà aveva davvero lavorato su degli album in quell’epoca. E infatti Alan ha fatto quello che molti pensano sia il miglior album con il miglior suono in assoluto, “Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd. Perciò Alan era in cima alla mia lista. Avevo una lista di circa tre persone, e per fortuna Alan sapeva chi ero e lui era già una specie di mio fan, e ha accettato di farlo, e ha fatto un ottimo lavoro.

Coma Divine: Ci sono brani che non ce l’hanno fatta a entrare su questo album, ma che usciranno più avanti? Hai già citato “The Birthday Party”.

Steven Wilson: C’è solo una canzone che ho registrato con la band, ma ci sono due o tre altre canzoni che ho scritto, che non ho registrato. Verranno fuori, si’. Credo che faremo qualcos’altro più avanti nel corso dell’anno, forse un EP. “The Birthday Party” è un brano fantastico, mi piace molto, ma non è abbastanza in linea con il resto. E abbiamo voluto mantenere l’album breve, non troppo lungo.

Coma Divine: Abbiamo intervistato Guthrie Govan di recente, e ci ha detto che lo hai incontrato ad un concerto e lo hai chiamato nella band. Com’è andata?

Steven Wilson: Sono andato a vedere uno spettacolo in cui Guthrie suonava con gli Aristocrats, ci ero andato per  vedere Marco Minneman. Guthrie lo conoscevo già, ma non avevo capito quanto fosse bravo fino a quando l’ho visto in quello show. Il fatto è che io non sono il tipo di persona che è impressionato dal suonare veloce, ma lui ha suonato alcune cose che erano così belle, che ho capito subito che lui avrebbe potuto portare la mia musica ad un livello superiore. Nel frattempo avevo avuto Aziz Ibrahim, Niko Tsonev, e sono tutti grandi chitarristi. Ma credo che ero ancora alla ricerca di qualcosa di più magico, e Guthrie è stato la persona giusta, infatti ha suonato incredibilmente bene nel nuovo album.

Coma Divine: E inoltre tu hai suonato il basso su un brano.

Steven Wilson: Sì, su The Holy Drinker, in modo che Nick potesse suonare contemporaneamente il Chapman Stick, perché abbiamo suonato tutto dal vivo in studio. Mi piace suonare il basso, è divertente.

Coma Divine: Hajo Mueller ha lavorato un sacco per l’edizione speciale dell’album, e Lasse Hoile cosa sta facendo?

Steven Wilson: Lasse sta facendo un sacco di film per lo spettacolo, che sarà un misto di lavoro di animazione e film. Ma ero molto deciso che l’artwork per questo album sarebbe stato di illustrazione, non fotografia, perché volevo che il libro dell’edizione speciale fosse il tipo di cosa che si poò trovare in una libreria di seconda mano, quando da un angolo polveroso si tira fuori un libro che sembra del secolo scorso, di queste storie di fantasmi classiche. Così ho voluto che l’album avesse questa qualità da illustrazione di una favola. Si tratta di un cambiamento, ma Lasse è ancora molto coinvolto nello spettacolo dal vivo.

Coma Divine: Il lavoro di Hajo Mueller sull’edizione speciale di The Incident è stato molto diverso.

Steven Wilson: Lui riesce a fare tante cose diverse, a cambiare stile con facilità … ha molto talento.

Coma Divine: Hai intenzione di registrazione di un DVD live durante questo tour?

Steven Wilson: Non ci ho pensato. Abbiamo appena fatto un Blu-Ray live, dopo tutto. Forse, vedremo, magari più avanti nel corso dell’anno. Ho sempre amato concentrarmi su una cosa alla volta, quindi in questo momento si tratta di ottenere il miglior suono e spettacolo live che possiamo. Se lil tour in Europa, Nord e Sud America va bene, si potrebbe filmare uno spettacolo nella seconda parte del tour, più tardi nel corso dell’anno.

Coma Divine: Stai già pianificando di comporre o di dedicarti a dei mixaggi?

Steven Wilson: Entro in modalità di scrittura solo una volta ogni due anni circa. Quindi non accadrà quest’anno. Ho un sacco di altre cose in corso. Tanti progetti, più dei remix da fare, di musica di repertorio, album classici. Non posso dire quali saranno, perché spetta alle case discografiche e agli artisti annunciarlo. Più faccio mixaggi, più me ne richiedono. E per me è grandioso. Potrei magari comporre con Tim Bowness per i No-Man, staremo a vedere.

Coma Divine: C’è un aspetto accentuato di improvvisazione nella tua band solista. Possiamo definire questo una evoluzione nel tuo modo di essere un musicista?

Steven Wilson: Ebbene, nei primi periodi dei Porcupine Tree c’era un sacco di improvvisazione. Brani come Moonloop erano quasi del tutto improvvisati, e anche Radioactive Toy.. poi la musica è diventata più strutturata ed è più incentrata sulle canzoni e meno sulle strumentali, e le canzoni sono diventate le stesse ogni serata, che ha il suo vantaggio ma d’altra parte non è così interessante. Quindi, e mi piace, questa band è quasi un ritorno ai Porcupine Tree dell’inizio, quando c’era molta improvvisazione e ogni serata poteva essere diversa. E’ più interessante per me, per i musicisti e per i fans, anche. Le persone che vengono a più di uno spettacolo in questo tour si troveranno due spettacoli completamente diversi.

Coma Divine: Questo è grandioso per i fans dei “bootleg”.

Steven Wilson: Lo so.

Coma Divine: Potresti prendere in considerazione di pubblicare interi live, come fanno i Marillion, Peter Gabriel, i Pearl Jam, per esempio?

Steven Wilson: Sono troppo un maniaco del controllo per questo, non potrei far pubblicare un live di cui non sono al 100% soddisfatto. Quando faccio uscire un album dal vivo, deve essere una buona rappresentazione di me. Quindi preferirei prendere le parti migliori e assemblarle, da vari spettacoli. Il fatto è che i fans troveranno i bootleg comunque. E questo è parte del divertimento di essere un fan.

Coma Divine: Come hai scelto il materiale dei Porcupine Tree che suonerai in questo tour?

Steven Wilson: Non posso dire qual è, naturalmente, ma quello che ho detto a proposito della prima era dei PT e dell’improvvisazione è legato a questo. C’è una canzone particolare, e potrei anche averla già menzionata, che mi sembra particolarmente adatta da suonare dal vivo ora. E viene da quel momento in cui i PT erano ancora un progetto solista, quindi in un certo senso è ancora una traccia solista. Ecco, questi sono già due motivi, e ora dovete indovinare di quale brano si tratta.

Coma Divine: Hai anche intenzione di suonare dal vivo del materiale inedito?

Steven Wilson: Non per la prima parte del tour. La prima parte sarà tutto il nuovo album, con alcuni brani dei precedenti due dischi, ma abbiamo questo pezzo, “The Birthday Party”, che stiamo pensando di suonare nella seconda parte del tour. Mi piace avere materiale fresco. Quando con i PT stavamo per fare Fear of a Blank Planet abbiamo suonato quasi tutto l’album dal vivo ben prima di registrarlo. E’ fantastico per i fans ed è anche interessante per la band. Mi piaceva suonare Luminol. Quindi è qualcosa che mi vedrete fare di nuovo, ma in questo tour, si tratta di presentare innanzitutto The Raven.

Coma Divine: Ci sono piani per realizzare un modello di chitarra a tuo nome, una ‘signature guitar’?

Steven Wilson: Me lo hanno chiesto, il fatto è che io non so niente di chitarre, non sono davvero la persona adatta per la progettazione di una chitarra firmata. La chitarra per me è uno strumento, ma se mi chiedi che tipo di pick-up voglio sulla mia chitarra, non avrei idea. Ma se qualcuno mi dicesse, abbiamo progettato questa chitarra con te in mente, e ci piacerebbe mettere il tuo nome su di essa, sicuramente lo prenderei in considerazione. Ma questo non è mai successo. Mi è stato chiesto di collaborare per creare un modello di chitarra a mio nome, ma ho rifiutato perché non ne so abbastanza per essere in grado di farlo.

Coma Divine : Forse un banco di mixaggio a tuo nome sarebbe più adatto?

Steven Wilson: Una cosa che in effetti sto realizzando quest’anno è uno strumento virtuale, uno strumento software per una società denominata EastWest a Los Angeles, che è dove abbiamo registrato l’album, e il software avrà un sacco di miei suoni tipici, suoni che si ascoltano nei i miei dischi e che saranno parte di questa biblioteca sonora virtuale. Quindi, se si acquista quella biblioteca, sarete in grado di creare musica con i miei suoni. Questo è il tipo di cosa che trovo più adatto per me, mi piace. Questo software è pensato per le persone che fanno musica per la TV e film, e contiene un sacco di suoni oscuri, perché sono i miei tipici suoni.

Coma Divine: Notizie recenti su sparatorie nelle scuole fanno venire in mente il concept di Fear Of A Blank Planet e simili soggetti dei tuoi testi.

Steven Wilson: Questa è la domanda principale, credo, ossia: come fa qualcuno ad arrivare mentalmente ad un punto in cui sta per uccidere dei bambini? Se avessi una risposta forse potrei fare lo psichiatra. Non ho una risposta, io non credo che nessuno possa capire, ma è per questo che scrivo canzoni. Scrivo canzoni che parlano di serial killer e così via, perché non capisco. Ed è un modo per cercare di elaborarlo, di riflettere su come il mondo è, purtroppo, perché non è un posto molto bello. Tutti cercano di capire il mondo, e per le persone che scrivono, libri o musica, questo è il loro modo di elaborare.

Coma Divine: Quali sono i tuoi piani per quanto riguarda PT e Blackfield?

Steven Wilson: Non ho alcuna intenzione precisa.. per i Blackfield, c’è questo nuovo disco in arrivo, io non sono così coinvolto in esso come sono stato nei primi tre, ma Aviv ha scritto un grande album, e l’ho aiutato a farlo, l’ho prodotto e mixato, ho cantato e suonato su di esso: è pronto, e uscirà a maggio. È più un disco di Aviv che mio, proprio come l’ultimo (Welcome To My DNA), prosegue la tradizione, diciamo. Per quanto riguarda i Porcupine Tree, non ho alcuna intenzione definita, la band non si è sciolta o altro, ma allo stesso tempo, la band non sta facendo nulla. È.. lì, c’è ancora.

Coma Divine: Hai ascoltato i progetti solisti dei membri dei PT, come “Metallic Taste Of Blood” con Colin Edwin?

Steven Wilson: No, non l’ho ascoltato e in effetti non ho visto Colin per circa un anno. Ho sentito l’album di Richard Barbieri con Steve H, “Not The Weapon But The Hand”, è un disco fantastico, davvero un bellissimo disco.

ENGLISH VERSION

Coma Divine: Where did you get the ghost stories on which the lyrics of the new album are based? Has “The Raven” some special meaning?

Steven Wilson: The song “The Raven That Refused To Sing” s based on a short story, some of the songs are actually written as short stories and they will appear in the special edition of the album. So this story is based on an old man who when he was a child he had a sister, who died when he was very young. He’s never been able to recover from the loss of his sister and he never had another connection with another human being. Now he’s near the end of his life: a very sad and lonely old man. A raven starts to visit his garden, and for him the raven becomes like a symbol or a manifestation of his dead sister. When he was very young and he was afraid, his sister would sing to him, to calm him down, and in his ignorance he believes that the raven can sing. In his mind, he believes that if he can gets the raven to sing, that would be proof to him that this is his sister returned to be with him at the end of his life. There’s an end to this story which I don’t want to give away (laughs).

Coma Divine: Did you get those stories from books or films or…?

Steven Wilson: This particular song, “The Raven”, was based on an idea by Hajo Mueller, the artist who illustrated the special edition. I don’t know where the other ideas came from. Of course nothing comes from nowhere, one is always influenced by an idea from a book or a movie, but sometimes you don’t necessarily remember from where you got these ideas. Exactly like music. There are three short stories in the book. One is based on “Luminol”, one is based on the title track and one is called “The Birthday Party”, which is a song that was not on the final record -but the story is still in.
They’re all classical ghost supernatural stories.

Coma Divine: You and photographer Naki Koyoumtzsis shooted the promotional photos in a sort of manor in Oxfordshire, is is related to the ghost concept?

Steven Wilson: We wanted to do the photo session not necessarily in a haunted house, but in somewhere where there was a sense of history, a sense of the past, that kind of classical feeling.

Coma Divine: This time the musicians that worked on the album were the same that you’ve been on tour with, so it must have been easier to record with them?

Steven Wilson: Yes, it was. Not only because on that but also because I wrote the music…not during the tour, because I can’t, but knowing the musicians that were going to play on it, which is a very different process form the one I used previously, on my other records, whereas I was writing music and then after I’ve written it I thought, ok, who shall I get to play on it? This time I already knew the band and that they have a sort of chemistry, I knew what they are capable of doing and so I was writing specifically with their musical personality in mind. So it made it…I wouldn’t say easy, because it’s never easy for me to write music, but it made it simpler in my mind. I knew their personalities so it made it a smoother process.

Coma Divine: Why do you say it’s never easy for you to write music?

Steven Wilson: I find writing really hard. I find recording is a lot of fun, while writing is quite painful. You look at a blank page, and it’s…really hard to create something from nothing. I don’t think it’s easy for anyone.

Coma Divine: But if you’re driven by some great idea, doesn’t that make it easier to write?

Steven Wilson: Great ideas are hard to find, though. I think what usually gets me started is stealing from something else. So, in these case what got me started was the idea of the ghost stories, reading ghost stories…you have to be inspired and take something from something that already exists, like: okay, I’m going to steal this idea, but I’m going to make it my own. There’s no exception. But still, it’s not easy!
The writing is always the hardest thing for me. I know people think I’m doing it all the time, but I’m not. I mean, this album is probably the only thing I’ve written in about a year, the last one was probably Storm Corrosion. That was easier because we were together with Mikael Akerfeldt, writing together. The last time before that I’ve written by myself was Grace For Drowning, which was two years before that. So I don’t write that often, and when I do it’s always a difficult birth. Once I have two or three songs then it gets going, but that first song is always difficult, and I don’t know where it comes from.

Coma Divine: The album sounds like influenced by different musical genres, which sound very well blended. Did it come natural to you and the band?

Steven Wilson: I think that’s something that comes very naturally, because firstly, the band is made of musicians coming from very different backgrounds. We have Adam Holtzman and Theo Travis who are jazz musicians, we have Nick Beggs from a pop background, Marco and Guthrie who are rock musicians, and of course myself, I’m a rock musician too. Secondly, it’s not something I think about. I think that when you like as many kinds of music as I do (progressive, jazz, electronic music, drone, noisy music, metal music…) they’re all inside me, so it all tends to come out when I write, in a very natural, intuitive way. It’s not like I sit down and say, we’re going to have 20% jazz, 30% prog, and so on. It just comes out in the way that is my musical personality. These guys have their own musical personality too so they bring something to the sound, and the result is what you hear, and it’s not something we talked about or intellectualised at all. I know their musical personalities and I know mine, so I have a pretty good idea of how it’s going to sound.

Coma Divin: What about Alan Parsons and his contribute? he also played the haw haw guitar on the album…

Steven Wilson: You’ll find out what that is (laughs). I wanted the record…ok I have to go back even further. For me and for a lot of people, the golden era of rock music is the Seventies. It’s not just music or the inspiration, it’s something about the sound of records. A kind of golden, organic quality about the way records sounded in the Seventies that I always loved and I always tried to get back to that kind of pre-digital, pre-computer approach to making records. Of course working on the catalogues of King Crimson and Jethro Tull brought me closer to understanding more about how they made those records. So for this album I wanted to work with someone who knew about how to make those records and that actually was making records at that time. And in fact Alan made what many people think is the best album with the best sound ever, “Dark Side Of The Moon”. So Alan was on top of my list. I had a list of about three people, and luckily Alan knew who I was and he was already a kind of fan, and he agreed to do it, and he did a great job.

Coma Divine: Are there songs that didn’t make it on this album that will be released later on? You already mentioned “The Birthday Party”.

Steven Wilson: There’s only one song I did with the band, but there are two or three other songs I wrote, which we didn’t record. They will come out, yeah. I think we’ll do something else later on in the year, maybe an EP. “The Birthday Party” is a fantastic track, I really like it, but it didn’t quite fit with the rest. And we wanted to keep the album not too long.

Coma Divine: We interviewed Guthrie Govan recently and he told us you met him at a show and wanted him in the band.

Steven Wilson: Yes. I went to a show with him playing with the Aristocrats, because I went to see Marco Minneman. I kinda knew Guthrie, but I didn’t realise just how good he was until I saw him play in that show. The thing is, I’m not the kind of person who’s impressed by fast playing, but he did some things that night that were so beautiful, I just immediately knew that he could take my music to a higher level. In the meantime I had bee trying Aziz Ibrahim, Noko Tsonev, and they’re all great players. But I guess I was still looking for something extra magical, and Guthrie was the guy, he came along and he played amazingly.

Coma Divine: You also played bass on a track.

Steven Wilson: I played it on The Holy Drinker so that Nick could play the chapman stick, because we played everything live in the studio. I like playing bass, it’s fun.

Coma Divine: Hajo Mueller has been working a lot for the album’s special edition, and what is Lasse Hoile doing?

Steven Wilson: Lasse’s been doing a lot of films for the show, which will be a mixture of animation and film work. But I was very set in my mind that the artwork for this album was going to be illustration, not photography, because I wanted the book version to be like the kind of thing that you could find in a second hand bookshop, like, in the further, dustiest corner you pull out a book that looks like a hundred year old of these classical ghost stories. So I wanted the album to have this fairy tale illustration quality. It’s a change, but Lasse is still very much involved in the live show.

Coma Divine: Hajo’s work on The Incident was very different.

Steven Wilson: He can do so many different things, switch styles… he’s very talented.

Coma Divine: Did you plan on recording a live DVD on this upcoming tour?

Steven Wilson: I haven’t thought about it. We just made a Blu-Ray after all. Maybe, we’ll see, maybe later on in the year. I always loved to concentrate on one thing at the time, so right now it’s about getting the tour looking and sounding as good as it can. If the legs in Europe, North and South America go well, we might film a show on the second part of the tour, later on in the year.

Coma Divine: Are you already scheduling more writing or mixing?

Steven Wilson: I go in writing mode only once in two years. So this won’t happen this year. I’ve got lots of other stuff going on. A lot more remixing projects to do, archive music, classic albums. I can’t tell you which ones, because that’s up to the record companies and the artists to announce them. The more mixing I do, the more comes along. And that’s great for me. I might do some writing with Tim Bowness for No-Man, we’ll see.

Coma Divine: There’s a bigger improvisation aspect in your solo band. Can we define this an evolution in your way of being a musician?

Steven Wilson: Well, in very early Porcupine Tree there was lots and lots of improvisation. Tracks like Moonloop were almost entirely improvised, and Radioactive Toy…what happened was, as the music became more structured and it became more about the songs and less about the instrumentals, the songs became more like the same every night, which has its advantages but it also is not so interesting. So what I like about the current band is almost a return to the early Porcupine Tree, when there was lot of improvisation and every night could be different. It keeps it more interesting for me, the musicians and for the fans too. People who come to more than one show on this tour can get two completely different shows.

Coma Divine: This is great for the “bootleg” fans.

Steven Wilson: I know that.

Coma Divine: Could you consider releasing entire live shows from many tour dates, as Marillion, Peter Gabriel, Pearl Jam do, for example?

Steven Wilson: I’m too much of a controller for that, I wouldn’t allow anything to be released that I wasn’t 100 percent happy with. When I release a live album, it has to be a good representation. So I’d rather take the best parts and mix them into a really strong live record. The thing is, the fans, will find bootlegs anyway. And that’s part of the fun of being a fan.

Coma Divine: How did you pick the Porcupine Tree songs that you’re going to play in this tour?

Steven Wilson: I can’t tell you which ones, of course, but what I said about the early PT era and the improvisation is related to this. There’s a particular song, and I might even have already mentioned it, that I felt was particularly suitable for playing live now. And it comes from that time when PT were still a solo project, so in a sense it is still a solo track. So that’s two reasons why I picked it, and you have to figure out now which song.

Coma Divine: Are you also going to be playing live any unreleased material?

Steven Wilson: Not on the first part of the tour. The first part is going to be all of the new record, with some of the previous two records too, but we do have this piece, “The Birthday Party”, we’re thinking of playing it in the second part of the tour. I like having fresh material. When PT made Fear of a Blank Planet we almost played live all of the record before recording it. It’s great for the fans and it’s also exciting for the band. I loved playing Luminol. So it is something you will definitely see me doing again, but on this next tour, it’s about playing this music first.

Coma Divine: Are there any plans to make a signature guitar for you?

Steven Wilson: People have asked me, the thing is, I don’t know anything about guitars, I’m not really a good person to design a signature guitar. The guitar for me is a tool, but if you asked me what kind of pick ups I want on my guitar, I’d have no idea. But if someone came and said, we’ve designed this guitar very much with you in mind, and we’d like to put your name on it, then I would definitely consider it. But that hasn’t happened. I’ve been asked to design guitars but I’ve declined ‘cause I don’t know enough about it to be able to do that.

Coma Divine: Maybe a signature mixing desk would me more suitable?

Steven Wilson: One thing I’m doing this year is a virtual instrument, a software instrument for a company called EastWest in L.A. which is where we recorded the album, and the software will have a lot of my signature sounds, a lot of the sounds that you hear on my records will be part of this library. So if you buy that library you’ll be able to create music using my sounds. That’s kind of exciting and more suitable for me.
That appeals to me. This is something that people that make music for TV and movies could use, with a lot of dark sounds, because that’s what I do…

Coma Divine: Recent news about shootings in schools bring to mind Fear of a Blank Planet and similar subjects that you’ve been writing about.

Steven Wilson:That’s the question, I guess, how does anyone get mentally to a point where he’s about to kill children. If I had an answer maybe I could be a psychiatrist. I don’t have an answer, I don’t think anyone can understand, which is why I write songs. I write songs about serial killers and such because I don’t understand. And it’s a way of trying to process it, deal with it, reflect on how the world is, unfortunately not a very pretty place. Everybody tries to understand the world, and for people who write, or write music, it’s their way of doing it.

Coma Divine: What are your plans regarding PT and Blackfield?

Steven Wilson: I have no plans…as for Blackfield, there’s this new record coming, I’m not so involved as I was in the first three but Aviv has written a great album, and I helped him make it, produced and mixed it, I sang and played on it too, it’s done and coming in May. It’s more Aviv’s record than mine, just like the last one, this one is a continuation of that. As for Porcupine Tree, I have no plans, the band hasn’t broken up or anything but at the same time the band is not doing anything. It’s there, it’s still there.

Coma Divine: Did you listen to the solo projects by PT’s band members, like “Metallic Taste of Blood” with Colin Edwin?

Steven Wilson: I haven’t heard that one, I haven’t seen Colin for about a year. I heard Richard’s album with Steve H, “Not The Weapon But The Hand”, it’s a fantastic record. Beautiful record.